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L’Occidente sa che la Russia reagirà colpo su colpo ai tentativi d’espansione

Un Iskander-M in posizione di lancio, 2020.

Di Luciano Lago

Gli USA e la NATO prendono atto che qualsiasi nuova provocazione antirussa porterà alla terza guerra mondiale. Il piano di Washington, dopo le ultime affermazioni di Biden, è ormai scoperto: gli USA tendono ad un cambio di regime a Mosca per disarticolare la Russia. L’Ucraina serve solo a questo ed è una pedina nella loro strategia, una guerra per procura fino all’ultimo ucraino. Rompere il progetto di formazione di un asse euroasiatico fra Germania e Russia è un ulteriore obiettivo dell’amministrazione Biden e non è un caso che gli americani parlano sempre di fornire armi all’Ucraina e mai di negoziati. Washington, il vero istigatore della guerra, non vuole alcun negoziato ma al contrario vuole che il conflitto si trascini il più a lungo possibile.

Tuttavia, l’operazione fatta dalla Russia in Ucraina segna una svolta: finito il clima di incontri e negoziati tra USA e Russia, Putin ha segnato una linea di demarcazione: le linee rosse designate dalla Russia non si possono superare a costo di una terza guerra mondiale nucleare.

Questi avvertimenti suscitano paura in Occidente anche perché si è capito che Putin non scherza ma è disposto a tutto per difendere le sue linee di sicurezza, quella che l’occidente e la NATO hanno del tutto disprezzato e finto di non vedere.

Le rovine fumanti delle basi NATO realizzate occultamente in Ucraina e distrutte dai missili Iskander russi sono lì a dimostrare che quello non era un bluff di Putin. Gli Iskander hanno dimostrato tutta la loro precisione e possono essere armati con testata nucleare. Questo deve far riflettere gli strateghi della NATO.

Nel suo discorso sull’inizio dell’operazione speciale, Vladimir Putin aveva inserito “alcune parole importanti, molto importanti per coloro che potrebbero essere tentati di interferire negli eventi in corso dall’esterno”. “Chiunque tenti di interferire con noi, per non parlare di creare minacce per il nostro Paese, per il nostro popolo, dovrebbe sapere che la risposta della Russia sarà immediata e ti porterà a conseguenze che non hai mai sperimentato nella tua storia. Siamo pronti per qualsiasi sviluppo di eventi. Tutte le decisioni necessarie al riguardo sono state prese. Spero di essere ascoltato”, ha riassunto il Presidente.

In effetti, negli ultimi 70 anni, l’umanità non è entrata in un’apocalisse nucleare – una terza guerra mondiale – solo per paura. La paura di una superpotenza e di una ritorsione garantita dall’altra parte.

Così si spiega come gli Stati Uniti abbiano fornito aiuti militari all’Ucraina ma si sono ben guardati dal partecipare al conflitto. Tanto che oggi Washington non consente nessun passaggio e/o promessa che possa essere considerata come un’ingerenza diretta nell’operazione speciale ucraina, rifiutate quindi le proposte della Polonia e di Zelensky che premevano in questo senso.

Vero è che l’America sta inviando le sue truppe a est, ma sono schierate esclusivamente entro i confini della NATO. Allo stesso tempo, Biden molte volte (per coloro che non hanno capito la prima volta o che hanno ancora speranza) ha affermato che non ci sarebbero state truppe americane in Ucraina, semplicemente perché si sarebbero scontrate con i russi e avrebbero provocato una terza guerra mondiale. La paura delle provocazioni ha costretto gli Stati Uniti, secondo i funzionari del Pentagono, a rimuovere persino le loro navi dal Mar Nero. Sì, un certo numero di militari americani è presente sul territorio dell’Ucraina, ma solo come mercenari, di cui la parte russa si sbarazza o fa prigionieri per reintegrare il “fondo di scambio”.

Nessuna interpretazione può cambiare la percezione chiara e lampante degli strateghi di Washington: un altro passo della NATO verso le frontiere russe e scatterà la guerra nucleare. A buon intenditor… poche parole.

Fonte: Idee&Azione

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